Valle del Conca, il tesoro dei Malatesta

Valle del Conca, il tesoro dei Malatesta

Valle del Conca, il tesoro dei Malatesta

La Valconca o valle del Conca è un’area geografica definita dal fiume Conca, che si estende sul territorio delle province di Rimini in Emilia-Romagna e di Pesaro- Urbino nelle Marche. Il Conca nasce dal Monte Carpegna a 1415 metri di altezza e sfocia nel mare tra Cattolica e Misano Adriatico. La sua peculiarità più significativa sono le morbide colline che formano un paesaggio dolce, segnato a tratti dalle fenditure dei calanchi che, nel gioco dei contrasti di forme e colori, rendono vario e sorprendente il territorio. Qui, castelli e borghi si appoggiano sulla sommità dei promontori più panoramici, nei punti dai quali è più facile difendere le mura paesane, ma anche controllare i campi e vivere un rapporto quotidiano con la campagne circostanti.

Territorio e flora

La parte più alta compresa nel territorio marchigiano ha nel paesaggio, nell’economia e nella cultura alcuni caratteri tipici dell’Appennino; i boschi, i pascoli, gli edifici rurali sono quelli della montagna tra Marche, Romagna e Toscana. Scendendo verso valle comincia il susseguirsi di alte colline da cui si domina tutta la vallata e che videro le continue battaglie di confine tra gli eserciti dei Montefeltro dei Malatesta. Rocche, torri, borghi fortificati, antiche chiese, opere d’arte sono ancora testimoni di un periodo storico, quello tra Medioevo e Rinascimento che ha segnato profondamente l’identità della Valconca e ne ha determinato i suoi confini amministrativi, i dialetti e le tradizioni.

Proseguendo la discesa verso la pianura ed entrando in Romagna, il paesaggio della campagna diventa ancora più dolce: la natura in parte selvatica convive armoniosamente con l’agricoltura; cominciano le coltivazioni tipiche della collina e restano i grandi panorami che oltre a spaziare sui monti dominano anche tutta la costa.

Cenni storici e borghi

La Valle del Conca sorprende i suoi visitatori per la bellezza delle sue campagne e dei suoi panorami nei quali il mare è sempre presente e i monti, anche quelli più distanti, fanno sempre parte dell’orizzonte. E’ un luogo in cui la terra ha ancora unCITARE FONTE www.riviera.rimini.it (5) ruolo fondamentale nel determinare la bellezza dell’insieme: una bellezza a cui contribuiscono anche una valle significativa come quella del torrente Marano. Si tratta, infatti, della terza valle per importanza del Riminese e nella quale sono presenti boschi di farnia (Quercus robur), pioppo bianco (Populus alba) e varie specie di salici. Da sottolineare e di conseguenza da visitare, anche le valli del Ventena di Gemmano con le “Grotte di Onferno” di costituzione gessosa, e di Saludecio, cittadina di straordinario interesse storico e naturalistico.

Enogastronomia 

Tra le specialità della valle segnaliamo il formaggio di Fossa di Mondaino e i formaggi freschi Squacquerone e Raviggiolo; il Miacetto, dolce tipico di Cattolica; l’olio extravergine d’oliva DOP “Colline di Romagna”; i vini dei colli di Rimini, tra cui Cagnina, Sangiovese e Trebbiano.